Chenin Blanc (100%) – 14%
Il calice mi sembra un grande vaso di coccio, nel cui interno rimangono schiacciate albicocche stramature, pere cotte e arance bionde, noci avvolte nelle loro foglie, resine antiche e anice stellato, ricoperti da zucchero bruciato e polvere d’argilla. Lo guardo ipnotizzato mentre lo lascio macerare per dodici lunghi mesi; un velo mi copre la vista, l’assaggio scopre l’anima. Denso di emozioni e consistenza, mi offre spunti di irrazionalità vinicola, freschezza giurassica e controindicazioni sommelieristiche. Calice dopo calice mi (si) esalta, per arrivare all’ultimo, quello migliore.
“L’ultima volta trasforma in poesia l’amore, il dolore, la disperazione e l’abitudine. Mette lo stop, arresta il moto in avanti, solleva la vita fuori da se stessa. La trascendenza è appunto questo. Ci sentiamo scossi dentro le ossa, come se gli dèi fossero discesi nel bel mezzo della nostra vita”.
James Hillman “La forza del carattere”.