Plavac Mali (100%) – 14%
Non sono ancora morta
e già vorrei risorgere
L’odore dell’autunno
porta la voglia di focolare
Il profumo del carbone ardente
sposta l’attenzione al solstizio
alle stagioni della vita
E vorrei correrle le ultime due
Ma no
perché correre?
Il tramonto più è lungo
e più diventa rosso
Prima di sparire nell’orizzonte
protetta dal Santo
alzerò il calice
e il cielo si tingerà di rosso rubino
come il miglior vino rosso
bevuto in una fredda notte d’inverno
davanti al focolare
Agnese
Mile taglia una testa e al suo posto ne crescono due. Come un’altra Idra di Lerna, le viti di Plavac Mali scivolano fuori dalle acque dalmate e si annidano fra la sabbia e le pietre della penisola di Peljesac. Il nettare che nasce è un estratto di questo paradiso di montagne, vallate e baie; frutti di bosco succosi, fumo in lontananza e spezie piccanti, fiori di campo ed erbe amaricanti, sale marino al naso e sotto i denti. Dolce e salato, fresco, minerale, intenso, certamente equilibrato fra rotondità e pungenza e molto godibile. Una grande bevuta.