
Marsanne (50%)
Viognier (50%)
Alcol: 12,5%
La tavola apparecchiata
nel piatto la zuppa di cipolla
Annuso il mio bicchiere
e le pareti si tingono di nerofumo
i mobili diventano poveri
il pane è una pagnotta appoggiata sulla schiena
come si conviene
Una donna robusta mi guarda e mi fa cenno di mangiare
i comensali hanno fame
e se non inizia l’ospite nessuno comincia
Il sapore di ambra e di spezie pregiate
la terra rinforzata dall’humus inonda il mio sangue
e mi porta all’orecchio la melodia dei canti polifonici
La sapidità rende prezioso il mio piatto
l’argilla in terra straniera
fa nascere un docufilm che vorrei urlare invece che raccontare
ma tutto rimane dentro di me
Guardo gli altri e torna la luce
tutto svanisce
Mi faccio versare un altro bicchiere e mi quieto
Agnese

Gli occhi chiusi, l’olfatto acuito, alle orecchie i racconti del Tamada, le papille gustative sull’attenti; entra in scena lui, Madloba. Resine antiche, fiori profumati, bucce di agrumi dolci, frutta gialla a nocciolo, spezie finissime. L’assaggio è un sogno, un viaggio, un’esperienza commovente. La struttura ampia, il corpo leggero, la mineralità salina, il tannino perfetto, il sorso profondo e persistente. Un bellissimo omaggio alla terra che ha partorito la vite. Bravi Chrystelle e Paul.
