Fiano (100%) – 13%
Per me, il Fiano di Avellino, è il vitigno a bacca bianca più importante d’Italia. A seconda delle interpretazioni, può dare vini di grande profondità e finezza, complessità ed eleganza e, a parer mio, in questa bottiglia troviamo una delle sue massime espressioni. Sabino Loffredo riesce a regalarci un Fiano che è impossibile non apprezzare. Al suo colore giallo paglierino scarico si aggiunge un naso davvero elegante e articolato. Ai sentori floreali di ginestra seguono quelli fruttati di ananas e pesca, le note mielate e burrose si completano con quelle minerali e di frutta secca. Il filo che unisce tutto questo è “un’affumicatura” che rende il bouquet intrigante oltreché fine e complesso. Il sorso, inizialmente dolce, lascia spazio a una sapidità e acidtà tanto marcate quanto equilibrate, con l’alcol che le sostiene bene. In bocca è cremoso e pieno, intenso e “pulito”; molto lungo il finale, minerale e leggermente amarognolo, stimola la beva di questo gioiello. Vino di gran classe.

Questo estate in Grecia ho assaggiato il Greco di Tufo di Pietracupa che mia ha entusiasmato. Purtroppo al momento del mio ordine il fiano non era disponibile. Dopo il tuo articolo lo cercherò di nuovo sperando di trovarlo.