7 varietà tra cui Malvasia e Vitovska in prevalenza – 14%
Con il naso all’insù seguo il richiamo divino dell’incenso. Cammino sull’erba bagnata, tra campi ricamati di camomilla, tra gelsomini profumati e ciuffi di finocchietto selvatico, albicocchi e peschi. L’aroma della resina diventa sempre più forte, fino a condurmi davanti a una chiesetta bizantina. Entro riverente a pregare il Bambin Divino, che mi appare su un mosaico e poi su un affresco, e scopro che è Dioniso.
In un attimo capisco l’eterno, la trasformazione, il “pan” (nel senso di “tutto”); prego l’uomo e il dio, l’anima e il corpo, prego me stesso. Sull’altare un calice pieno di vino è pronto per il Ringraziamento. Il vino eucaristico deve essere realizzato con uva pura, deve essere genuino e in alcun modo contaminato. Alzo il calice, lo porto sulle labbra; il “nama” (vino della comunione, ma anche acqua della sorgente) è, e sarà, il mio mystikò (segreto) mistico, è l’armonia del cosmo che sgorga dalla sorgente della vita, è il vino dell’ultima e della prima cena, il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità.
Leggere i tuoi post ,mi fai venire sempre voglia di bere ,a Brescia dove lo trovi questo vino lo sai ?Oppure hai una mail dove rivolgermi