Tempranillo (99,9%), Viura e Garnacha Tinta (0,1%) – 14,5%
I denti stretti, le mani callose, la fronte bagnata dal sudore; l’aratro fatica ad incidere la terra, le “malaspiedras” rendono difficile il lavoro e prezioso il risultato. Tradizione, rispetto per la natura e lavoro artigianale; nel calice arriva il succo della terra, torbido, profondo, pieno di eleganza e freschezza nascoste dietro la fatica e le rughe. Intensi e persistenti sentori di violetta ed iris, frutta rossa matura ed erbe balsamiche, rocce polverose e radici ramificate. Acidità “scioccante” ammorbidita dall’alcol, che lascia spazio ad un sorso succoso, minerale, agrodolce, affumicato, dal tannino saldo e dalla beva agile, nettare vitale che diventa sangue nelle vene. Vino vero.
Sempre magistrali le tue recensioni, chapeau! 65Luna
Grazie Luna, un abbraccio.