Mavroudi (100%) – 14%
Platone è assorto
contempla l’idea del vino
Socrate lo guarda
e pensa come sferrare l’attacco
Due giovani stanno per sposarsi
a Cana
Noè si ubriaca
Al Capone costruisce un impero
Qualcuno pensa che il mondo
sia compreso in 4 elementi
Il giovane trova il coraggio
del primo bacio
Un altro si perde e muore
Un altro ancora scrive poesie
Presente
Solo presente
Agnese
Fine, finissima espressione di un vitigno raro, con il quale -si dice- Ulisse ha fatto ubriacare Polifemo. Il sentore di pelle proveniente dalle otri di capretto colme di vino, si mischia a quello della roccia affumicata e della terra battuta della grotta. Le ciliegie selvatiche, le more e i mirtilli, le erbe arrostite e le spezie, le viole e l’incenso orientale, il legno -appuntito e rovente- che cambierà la storia, stuzzicano l’olfatto del ciclope. L’assaggio lo meraviglia, gli fa sgranare il grande occhio; una carezza morbida sul palato, una freschezza inaspettata e una forza notevole gli fanno credere di essere diventato invincibile. Tracanna un kylix dietro l’altro, incapace di rinunciare a questo “fiume di nettare e ambrosia”. Un sonno profondo e ristoratore lo avvolge; il tronco di legno appuntito è pronto.