Jgia (100%) – 11,9%
Dopo l’incredibile Jgia di Aleko Tsikhelishvili, ritrovo questo rarissimo vitigno nella versione rosata di Irakli Bluishvili e, per ancora una volta, ringrazio la sorte che mi ha permesso di godere di un tale dono. Sinfonia di melagrane, ciliegie acerbe e lamponi, fiori di sambuco e rabarbaro, pepe bianco e arbusti impolverati che danno vita, dopo un’attimo di esitazione, prima ad un movimento allegro, poi ad uno lento e godereccio, ad uno più breve scherzoso e divertente e, per concludere, ad un rondò polifonico georgiano, sacro e profano. Rinfrescante, amarognolo, solido nella sua sottile interpretazione, risulta decisamente interessante e delizioso.