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Qualcosa di antico pervade ogni stanza di quella casa panni candidi stesi al sole le piante grasse nei vasi di terracotta fichi d'India sui muretti a secco un fazzoletto variopinto sul capo della nonna le tende di lino ricamate a mano che si muovono al vento della finestra aperta il pavimento fresco sotto i piedi scalzi in una calda notte d'estate E ancora indietro donne vestite di bianco che ballano alla luce della luna uomini loquaci che discutono animatamente davanti a bicchieri in coccio pieni di vino il sale marino che incrosta gli ingranaggi degli aratri e i mulini a pietra che schiacciano il grano la pietra filosofale e gli amuleti. Ah Dio fammi restare qua più a lungo possibile Agnese

Il vento sferzante frusta le viti di Assyrtiko sotto un sole brillante, trasporta il sale marino e il profumo di spezie d’Oriente, di erbe aromatiche e camomilla, di cedri, arance e pompelmi, di fichi d’India tra pietre nere figlie del vulcano e frutta secca. Ossidazione nobile, materia, acidità perfetta, tannino “erotico” -fra piccoli morsi e morbidi baci- e finale ancora da scrivere. Dalle mani del compianto Haridimos Hatzidakis, un capolavoro liquido, una poesia notturna* sull’amore e sul mutamento della vita degli uomini, un’altro Sogno di una notte di mezza estate.
*Nykteri significa notturno e si riferisce alla vendemmia di una volta. Le uve venivano raccolte dopo il calar del sole, al fresco della sera, proseguendo poi con la vinificazione durante la notte.