

Alcol: 13,5%

Il Fokianò si rivela nel calice come un racconto antico, figlio delle isole greche e dei loro venti salmastri. Il colore oscilla tra il porpora scuro e il rubino luminoso, con bagliori dorati e fulvi che sembrano accennare al tramonto sul mare Egeo. È un vino che gioca con la forza e la leggerezza, con la tradizione e la modernità, con l’austerità e la carezza. Mostra grazia ed eleganza, ma resta ancorato alla sua origine antica, quella dei vini di Pramno, intrisi di sole, vento ed erbe selvatiche. Al naso emerge il fico d’India e un coro di frutti scuri; ribes, ciliegia selvatica, prugna e mora di gelso. Poi, vengono a galla i fiori spontanei, i chiodi di garofano, il pepe bianco e sentori tenui di sottobosco e di cuoio. Al palato, la buona acidità si sposa con un corpo medio e tannini perfettamente maturi che accompagnano senza graffiare, scolpendo un finale lungo e minerale. Sorso antico che diventa attuale.
