Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio – 14%
“N jornu ca Diu Patri era cuntenti e passiava ‘n celu cu li Santi, a lu munnu pinsau fari un prisenti e da curuna si scippau ‘n domanti; cci addutau tutti li setti elementi, lu pusau a mari ‘n facci a lu livanti:
lu chiamarunu “Sicilia” li genti, ma di l’Eternu Patri e’ lu diamanti.”
La Sicilia è un diamante prezioso del Mediterraneo, piena di storia, cultura, tradizioni, eccellenze, che bisogna salvaguardare. Così, nel 1435, i viticoltori delle pendici dell’Etna hanno dato vita alla “Maestranza dei Vigneri”, con lo scopo di insegnare come si produce il vino su un territorio così difficile e particolare. Diversi secoli dopo, il bravissimo Salvo Foti, ispirandosi alla “Maestranza dei Vigneri”, riunisce vari viticoltori dell’Etna e fonda la sua azienda, “I Vigneri”, con lo scopo di valorizzare il duro lavoro e il sapere dei vignaioli Etnei. Il vino che andiamo a conoscere oggi è fatto come una volta, affonda le sue radici nel passato. E’ un vino tradizionale, autentico, schietto, vinificato in palmento etneo, in vasche fatte di pietra lavica, senza attrezzature di refrigerazione, senza lieviti selezionati e senza filtrazione. Travasi ed imbottigliamento vengono svolti secondo le fasi lunari. E’ il vino che viene ceduto agli stessi coltivatori per il loro consumo quotidiano. Possiede un colore rosso rubino di media intensità e naso dal bouquet particolare; frutti di bosco (more e lamponi), ciliegie sotto spirito e cenere vulcanica. In bocca entra fresco e -piacevolmente- tannico. Di medio corpo, con l’alcol ben integrato, risulta semplice ma fine, piacevolmente beverino. Lungo e leggermente speziato il finale.
grandi i vini siciliani.
Eccezionali!
Bellissima quella foto di bottiglia agganciata a decanter 🙂
..ussignur, mi viene un dubbio, si scrive così “decanter”? !! 😛
Certo, si scrive così. 😉
Grassssie 😉 … e salutami Pluto e l’Agnese 😛
Of course!
😉
Ricambio il saluto Niko 🙂 Vino ottimo, sapeva veramente anche di cenere…..non é una battuta. 🙂