Chenin Blanc (100%) – 10%
Terreno particolare quello di Beaulieu, raro, se non unico, in Francia. Per capire di cosa parliamo bisogna tornare indietro nel tempo, diciamo 600 milioni di anni fa, quando i continui movimenti geologici hanno creato le rocce che compongono questo terreno. Le successive eruzioni vulcaniche e le condizioni climatiche hanno cambiato la morfologia del terreno, un terreno composto da ftanite, scisto e calcare. Claude Papin, custode di una parte di questo patrimonio, porta grande rispetto per questo ecosistema così particolare e cerca di evidenziare il carattere minerale del terroir; quale modo migliore poteva trovare se non quello di lasciare la parola al terreno stesso, quindi l’intervento umano è minimo, niente chimica nel vigneto ma soltanto composti organici mentre le vigne sono inerbite. Nessuna aggiunta di lieviti selezionati, zucchero o enzimi. Così, riesce a regalarci varie espressioni di un grande vitigno, lo Chenin Blanc. Una di queste espressioni la troviamo oggi nel nostro calice, Chenin da vendemmia tardiva, denso e intensamente dorato, quasi ambrato per via della lunga macerazione sulle bucce. Finemente aromatico e marcatamente minerale, con sentori di albicocca candita (direi caramellata), buccia d’arancia, miele e frutta secca, ammalia per armonia e persistenza olfattiva. Al palato è superbo; l’equilibrio fra dolcezza -con una punta di botrytis- e freschezza è ideale. Consistente, minerale e delicatamente aromatico, regala lunghi momenti di piacere. Dolce Loira, delizioso Chenin.
