Corvina (65%), Rondinella (20%), Molinara (15%) – 15,5%
E perché meno ammiri la parola,
guarda il calor del sole che si fa vino,
giunto a l’omor che de la vite cola.
Dante Alighieri, La Commedia – Purgatorio (Canto XXV)
Magari Dante si riferiva proprio a questo vino, fatto con uve provenienti dall’antico vigneto Vaio Armaron (sembra quello che ha dato il nome al vino Amarone), proprietà dei Conti Serego Alighieri, discendenti del poeta. In ogni caso, i Conti ci regalano un vino nobile, fatto con il metodo tradizionale dell’appassimento delle uve usato nelle Venezie per ottenere maggiore concentrazione negli aromi e nel gusto. Ne risulta un vino davvero importante, complesso e potente. Rosso rubino profondo e denso nel calice, sprigiona inizialmente un’intensa alcolicità che via-via lascia spazio ad aromi complessi e ricchi di amarena, di fiori scuri, di cannella, garofano e noce moscata, di humus e di note balsamiche, per finire con sentori affumicati e di cuoio. Al palato si presenta robusto e deciso, ancora giovane ma con tannini vellutati, opulento e rigoroso, con la frutta in primo piano seguita da una piacevole e rinfrescante balsamicità. Si avvia verso un finale lunghissimo e leggermente tostato che lascia ricordi di cacao amaro. Un vino di grande classe.

Vino e poesia
Vanno d’amore e d’accordo. 😉
Buona giornata.
Già… :-))
Buona domenica!!