Pensavo di essere giunto alla sorgente del vino, ma una volta arrivato ho scoperto che si trattava di più sorgenti; c’era quella di vetta, quella carsica di strato o substrato, quella di trabocco da una roccia, quella artesiana, e tante altre; impossibile dissetarsi da tutte, quindi ho optato per poche gocce da più sorgenti, tanto tutte quante nascono dalla sorgente madre, la Natura.
Il primo incontro è quello con Ivan Kosovec, che viene dalla città croata di Popovača. Il vino che mi ha colpito particolarmente è il Škrlet 2011. Škrlet è un vitigno autoctono a bacca bianca della regione di Moslavina, nella Croazia continentale. Dorato con riflessi ambrati, profuma di frutta gialla e di erbe balsamiche; un sentore etereo mi fa pensare di essere appena entrato in una farmacia. Fresco e minerale, rotondo e dal corpo medio, dà l’impressione di “comunicare” con te, non subisce, si esprime con vivacità, mostra carattere ma anche grande eleganza. Si fa ricordare a lungo.
Il “vino volutamente declassato” di Giovanni Menti regala tante emozioni. Tra gli altri, il Monte del Cuca 2011, un bianco macerato da uve Garganega di straordinaria profondità. Lo conosceremo più avanti in sede separata.
Luigi Antonioli alias Gigi Miracol, fra battute e verità, ci fa assaggiare i vini di Costadilà, di grande bontà, dove spicca (per me) il Prosecco Nature rifermentato in bottiglia 280 slm.
Dei vini di Francesco Cirelli mi hanno conquistato quelli affinati in anfora, in particolare il Trebbiano e il Cerasuolo, particolari e raffinati.
Non potevo non visitare Ioannis Lambrou, che sono riuscito a portare in questa manifestazione. I suoi vini fatti con uve Chidiriotiko, un vitigno autoctono dell’isola di Lesvos, sono particolarissimi. Il vigneto si trova all’interno del cratere di un vulcano spento. Siete curiosi? Leggete le mie recensioni su due dei suoi tre vini, Blanc de Noirs 2011 e Orange Wine 2010.
Tra le varie sorgenti ci siamo riferiti anche alla sorgente di trabocco da una roccia, ecco, questo è il caso dei vini di Arpepe, tutti spettacolari. Una menzione speciale per lo stratosferico Rocce Rosse 2002, lo vedremo dettagliatamente in futuro.
E’ un piacere sentire parlare Dino, di una terra -quella calabrese- tanto ricca, quanto poco conosciuta (parlando di vitigni e vini).. Mantonico, Guarnaccia, Magliocco, Greco. Provateli, vi si aprirà un mondo; Chora, Mantonicoz, Forse Sono Fiori, Toccomagliocco, tutte belissime espressioni del territorio.
Al mio arrivo alla Sorgente del Vino mi sentivo ignorante, alla mia partenza mi sentivo ancora più ignorante. Bisogna studiare…
Articolo STUPENDO, come tutti, per 5 minuti leggendo il tuo articolo sono stato anche io alla manifestazione di Piacenza. Poi ho visto che hai apprezzato dei vini che 10 giorni fa gli ho comprati senza conoscerli, sono i Magliocco “Toccomagliocco” L’Acino 2009 e Chora Bianco L’Acino 2013
Ti aspetto alla degustazione con i vini greci
Un caro saluto da Firenze
Grazie Harry, ce la metterò tutta per esserci a Firenze.
Un post vivacissimo 🙂
Simpaticissimo articolo e belle foto: grazie, sempre bello venire a trovarti! Buona serata,65Luna
Ciao Luna,
grazie e buona serata.
Ioannis.