Aetonychi (Unghia d’Aquila) – Αετονύχι

Αετονύχι%20Μαύρο%20(Νυχάτο%20Μαύρο,%20Ραζακί%20Μαύρο)

Detto anche Nichàto o Razakì. Prende il suo nome dalla forma degli acini, allungata, un po’ curva e dalla buccia spessa e dura. Rarissimo vitigno delle isole dell’Egeo del Nord, poche viti si possono trovare anche nelle Isole Ionie, nel Peloponneso e nella Grecia Centrale. Viene coltivato a pergola e matura verso la fine di agosto. Si usa sia come uva da vino sia come uva da tavola.

Una poesia dice

Στο ξέφωτο να βρω κραυγή
Ξεδίψασα με χαραυγή
Σουλτάνα αετονύχι
Λιακάδα εφτάγλυκο νερό
Γλαυκό με χόρεψε χορό
Δερβίσης στο σωψύχι

Nella radura ho trovato il mio grido
Ho placato la mia sete con l’alba,
con Sultana, Aetonychi,
Acqua dolcissima soleggiata.
Ballo glauco ha danzato,
con il Derviscio, l’intimo della mia anima.

 

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