Sangiovese (100%) – 13,5%
Cielo di giugno
Restituisce divino
il cinquettio degli uccelli
Mesce il vino nel bicchiere
Torna
αnima della terra
Innalza il volgo
a sublimi pensieri
Le membra si dissolvono
si uniscono al pensiero
Solo un atto di fede
può sostenere tanta bellezza
Altrimenti l’oblio
Agnese
– “Tieni Ciclope, dopo aver mangiato carne umana bevi questa delizia, così saprai quanto buono è il mio vino”
-“Come osi tu di consigliarmi quel che devo fare, e chi sei tu?”
– “Il mio nome è Oudeis. I miei genitori hanno deciso di chiamarmi Oudeis e come Oudeis sono conosciuto tra tutti gli uomini”
Polifemo, senza esitare, prese la coppa e bevve. Il sentore animale si mischiò a profumi di alloro, chiodi di garofano e cannella, frutti rossi, menta, timo ed eucalipto. Un gusto delizioso gli riempì la bocca; i tannini, compatti ma felpati, gli fecero venire voglia di bere ancora.
-“Dammene ancora. Anche la nostra terra è ricca di vigne che producono ottimi grappoli, ma il vino che mi hai offerto sembra un fiume di nettare e ambrosia”
Ulisse gli offrì per tre volte il suo vino e per tre volte il Ciclope lo bevve in un solo sorso. Quasi subito cadde in un sonno profondo (Hypnos Pandamator – Ὕπνος πανδαμάτωρ) e Oudeis (Nessuno), con l’aiuto dei compagni, gli piantò un tronco d’ulivo appuntito e rovente nell’occhio. Polifemo si svegliò urlando di dolore e chiedendo aiuto agli altri Ciclopi che presto arrivarono chiedendogli chi gli avesse fatto del male.
-“Oudeis mi accecò con l’inganno, senza fare uso di forza!”
-“Se allora Oudeis ti fece violenza, non puoi opporti al male che ti manda Zeus!” e così dicendo se ne andarono.