Vitovska (100%) – 12%
Un raggio di sole
filtra la malinconia autunnale
Sale il profumo della terra
dimenticata nelle folli notti estive
Ali di foglie volano
con tutte le sfumature del cuore
Le accompagna il sorriso verso il cielo
grigio azzurro come l’inquietudine
Basta poco per passare il confine
verso il nero o la volta celeste
Il sole dionisiaco della Vitovska
lancia la freccia
il cuore segue
sa che quella è la giusta direzione
Agnese
Timida la Vitovska, almeno finché non prende confidenza con il sottoscritto; da quel momento in poi comincia a parlare della sua terra, incantandomi con i suoi modi così fini, gentili, con i suoi racconti così ricchi di particolari. Parla dell’altopiano Carsico, delle sue rocce calcaree e della sua terra rossa, del vento che trasporta il salmastro del Mar Adriatico e di semi che hanno viaggiato sul tappeto di Aladino; di frutta matura e succosa, di fiori policromi e di erbe aromatiche. Agrumi dolci e citrini, albicocche e fiori di campo, timo e rosmarino strinati, zenzero e curcuma. Il sale sulle labbra, la freschezza del mare e la figura snella, soda, che sguscia via veloce, prende il largo e si lascia ammirare per stile e bellezza a lungo prima di sparire all’orizzonte.