Strozzaprete
Alcol: 13%
Strozzaprete in purezza (detto anche Agrifone). Vitigno praticamente introvabile, a grosso rischio di estinzione perché non iscritto al catalogo nazionale delle varietà della vite e non esistono cloni omologati. Scrive il Di Rovasenda nel 1877 per l’Agrifone di Toscana: “La presenza di questo vitigno sembra limitata a rari esemplari sparsi nella provincia di Lucca, dove viene pure chiamato “Strozzaprete”. Dall’osservazione delle caratteristiche dei vitigni di “Agrifone” e di due biotipi di “Strozzaprete”, il primo proveniente dalla zona di Montecarlo e dalle colline di Ponte a Moriano gli altri due, si ha la conferma che si riferiscono alla stessa varietà.“* Si tratta di una varietà molto sensibile all’oidio e alla botrite e il suo frutto si usava come uva da taglio (per via della sua elevata acidità) per correggere alcune caratteristiche di altre uve. Il lavoro del nonno Pietro prima (e la sua intuizione di usarlo in purezza) e del suo genero Paolo Del Debbio successivamente, mantiene in vita un vitigno destinato a scomparire e ci regala una perla splendente come questo 2018, un vino freschissimo, genuino ma elegante, con sentori di drupacee succose, bergamotto al cucchiaio e buccia d’arancia, erbe selvatiche e fiori di campo, spezie gialle e sentori minerali. Sostanzioso e di grande beva, sa come emozionare naso e palato e si fa ricordare a lungo. Speciale.
*Fonte: germoplasma.regione.toscana