Carricante (100%) – 13%
Mari e Monti. Non è un risotto ma l’Arcurìa, figlio di Vulcano e di Venere. Lui, Dio del Fuoco, erutta passione che viene placata da Venere, Dea dell’Amore e della Fertilità, nata da una conchiglia, che emerge dalle onde del mare e spegne l’ardore di lui. Nasce così, da vecchie viti a piede franco, il Vigneto Arcurìa, sospeso a 600 metri, fra cielo e terra. Il suo frutto porta in sé la freschezza del mare e il calore del vulcano, la complessità femminile e l’immediatezza maschile. Profuma di arancia e pompelmo, di caprifoglio e rosmarino. Una sottile nota burrosa ci dice che questo nettare ha conosciuto il legno. La marcata e splendida mineralità è figlia sia del mare che del vulcano e si manifesta tanto al naso quanto in bocca. Una fresca salinità rende il sorso vivace, mentre l’amarognolo del pompelmo e del rosmarino stimola la beva. Equilibrato e persistente, lascia soddisfati sia Venere che Vulcano.