Serata dedicata ai bianchi macerati dell’Emilia Romagna con l’aggiunta di due mitici produttori del Collio Friulano.
1. Paolo Francesconi – Arcaica 2013 (Albana)
Il vitigno autoctono romagnolo per eccellenza, qui nella sua versione secca. Macerato sulle bucce per 60 giorni e maturato in vasche d’acciaio. 1500 bottiglie per un vino interessante, dai sentori di frutta gialla e bianca, smalto, anice e noce. Servito troppo freddo, con il passare dei minuti (questo vale per tutti i vini della serata) si evolve e mostra complessità e carattere. Tannino e mineralità fini, acidità esuberante e bel corpo.
2. Andrea Bragagni – Bubo Bubo 2012 (Famoso)
Andrea Bragagni propone uno “sconosciuto Famoso”, vitigno autoctono romagnolo “preso per i capelli” da 4-5 produttori. 30 giorni di macerazione sulle bucce e affinamento in acciaio. Bel naso di albicocche, cera, pera e noce moscata. Importante acidità e buona sapidità. Appena percepibile il tannino, bella la lunghezza e il finale leggermente amarognolo.
3. Vigne dei Boschi – MonteRè 2006 (Albana)
40 giorni di macerazione sulle bucce e affinamento in tonneau per questa bella interpretazione dell’Albana. Nonostante un’annata difficile, Paolo Babini ci regala un vino tanto complesso quanto piacevole e persistente. Mela Renetta, frutta candita, spezie orientali (ginger, cannella), erbe aromatiche, frutta secca, burro. Buona struttura, corpo importante, finezza e persistenza per un sorso molto piacevole, dal finale di arancia amara.
4. Dario Princic – Jakot 2011 (Friulano)
All’ombra dell’Ossario di Oslavia, Dario Princic macera a lungo sulle bucce il suo Friulano-Tokaj-Jakot in tini aperti, lo fa riposare in legno per due anni e lo imbottiglia senza filtrarlo. La complessità e la bontà sono davanti ai sensi di tutti; albicocca e zenzero, miele ed erbe balsamiche, fichi secchi e sentori di sottobosco. Splendidamente fresco, sapido e lungo. Si contrae e si espande, avvolge, stringe e rilascia piano-piano. Un vino-amante.
5. Il Poggio – Malvasia 2011
Malvasia con una piccola aggiunta di Marsanne (detto anche Champagnino). Un bel vino! Oro scuro nel calice e non filtrato. Molto ampia e intensa la paletta olfattiva che spazia dai sentori di erbe aromatiche alla frutta gialla matura (agrumi e non), dalle spezie alla frutta secca e al caramello. Bella freschezza e tannino vivo, con un finale che lascia in bocca il piacevole ricordo del sigaro cubano appena fumato.
6. Denavolo – Dinavolo 2008
Blend di Malvasia di Candia Aromatica, Ortrugo e Marsanne (si, il champagnino di prima). Intenso, persistente, tosto. Affumicato al naso, con sentori di frutta gialla (albicocca, pesca), agrumi, fico, erbe balsamiche e spezie. Secco, fresco, sapido, tannico, minerale. Ha bisogno di tempo, poi si distende. Bel caratterino.
7. La Stoppa – Ageno 2007
Malvasia di Candia Aromatica, Ortrugo e Trebbiano. 30 giorni di macerazione sulle bucce, poi acciaio e barrique per 12 mesi. Non si filtra. Oro antico intenso nel calice e aromi eleganti di fiori bianchi, arancia candita, miele, erbe balsamiche e resine nobili. Dinamico, tannico, fresco. Amarognolo nel finale lungo. Bellezza corrucciata.
8. Radikon – Ribolla 2007
Cosa dire di Stanko e di questa sua Ribolla? Che è forse LA Ribolla? Tre mesi di macerazione sulle bucce, 42 mesi in botti di rovere, 18 mesi in bottiglia. Intenso, complesso, struggente. Minerale, speziato, floreale. Salvia, rosmarino, albicocca, pesca..potrei continuare. Grande sapidità, grande freschezza, mineralità ognipresente, si evolve continuamente, stupisce, fa innamorare.
Il grande, grandissimo, immenso Stanko:
9. Podere Pradarolo – Vej Metodo Classico (Malvasia di Candia Aromatica)
Spumante pas dosé molto interessante. Lungha macerazione sulle bucce e permanenza sui lieviti per 27 mesi. Ambrato, con i caratteristici sentori della Malvasia di Candia Aromatica, possiede un’ottima struttura, grande freschezza e sapidità. Rustico e insieme elegante, mostra un’invidiabile lunghezza e una notevole persistenza di fiori e frutta. Gran bel finale di una bellissima serata.