Ora mi sembra un contadino, ora un professore. Le sue mani sono scolpite, mani sapienti che portano i segni della sua terra.
Ha una voce pacata e sicura Stanko e le idee chiare. Molto rispettoso nei confronti di chi fa scelte diverse dalle proprie e nello stesso momento convintissimo delle sue. Sentitelo:
In cantina l’uso di lieviti selezionati è abolito, la chimica è abolita, così come l’uso dei solfiti, scelta difficile perché non usandoli “si perde” una buona parte della produzione. Ma Radikon punta alla qualità, non alla quantità e vuole offrire un prodotto sano e naturale.
Le lunghe macerazioni usate da Stanko danno vini particolari, lievemente tannici e di grande personalità. Oltre al particolare Oslavje “Fuori dal Tempo”, ci sono i suoi Ribola Gialla, Oslavje (pinot grigio, chardonnay, sauvignon), Jakot (friulano) e Merlot che sono vini che parlano una lingua ricca e affascinante ma tutta loro; per capirli, per dialogare con loro, bisogna studiarli e bisogna non avere preconcetti..solo allora si riuscirà a entrare nel loro magico mondo. Ma Stanko non è l’unico Radikon che fa vino; da un po’ di anni si è affacciato in scena anche suo figlio, Saša, con due vini, un Pinot Grigio e con lo Slatnik (chardonnay, friulano). Sono vini -forse- meno impegnativi rispetto a quelli fatti dal padre ma altrettanto emozionanti. Il futuro dell’azienda è assicurato.
Grande Stanko e la sua politica di naturale produzione 🙂
Ciao Ioa 🙂
l’ho conosciuto e provato i suoi vini al ViViT di Vinitaly, un grande personaggio e vini fuori schema, confermo il tannino e la ricca articolazione. Se si abbandonano i preconcetti sanno regalare davvero grande soddisfazione.