Sonetto al vino – Jorge Luis Borges

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In quale regno, in quale secolo, sotto che silenziosa
congiunzione d’astri, in che giorno segreto
che il marmo non ha salvato, sorse la valente
e singolare idea di inventare l’allegria?

Con autunni dorati la inventarono. Il vino
fluisce rosso attraverso le generazioni
come il fiume del tempo e nell’arduo cammino
ci prodiga la sua musica, il suo fuoco, i suoi leoni.

Nella notte del giubilo o nella giornata avversa
esalta l’allegria o mitiga lo spavento
e il nuovo ditirambo che in questo giorno gli canto

lo cantarono un tempo il persiano e l’arabo.
Vino, mostrami l’arte di vedere la mia stessa storia
come se questa fosse già cenere nella memoria.

 

6 pensieri riguardo “Sonetto al vino – Jorge Luis Borges

    1. Vero. Mi colpiscono particolarmente i seguenti versi:
      “Vino, mostrami l’arte di vedere la mia stessa storia
      come se questa fosse già cenere nella memoria.”

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