Il termine è stato usato dal più “scoppiato” degli “scoppiati”, Dario Princic e identifica (scherzosamente) uno sparuto gruppo di produttori -ma soprattutto amici- che ho avuto il piacere di conoscere. Oltre a Dario Princic troviamo Nico Bensa (La Castellada), Stanko Radikon e Vangelis Paraschos, tutti piccoli produttori di emozioni imbottigliate, artigiani del vino che rispettano la natura e la salute dei consumatori.
L’azienda di Vangelis Paraschos si trova a San Floriano e comprende anche un agriturismo; quale migliore occasione per le mie scorribande per le colline Goriziane! Ho trovato un’accoglienza e una disponibilità straordinaria da parte di Vangelis e di Nadia, la sua deliziosa Signora.
Ho potuto visitare la cantina e assaggiare i vini. I vigneti affondano le loro radici su un terreno particolare che da queste parti viene chiamato “Ponca”, composto da strati di marna e arenaria, che offre grande qualità ai vini essendo ricco in fosforo, calcio, magnesio e potassio.
Il mio primo incontro con i vini di Paraschos c’è stato un po’ di tempo fa con l’assaggio del Not 2005. Lo trovai particolare ed interessante ma non sono riuscito a emozionarmi. Questa volta ho avuto la possibilità di assaggiare tanti vini di varie annate, dalla Ribolla Gialla allo Sauvignon, dal Friulano allo Chardonnay, dal Pinot Noir al rosso “Skala” (prodotto solo nelle migliori annate), dal Pinot Grigio alla Malvasia, vinificata (insieme a un’altro bianco) in anfore provenienti da Creta. Ho trovato vini profondi, di carattere, originali, degni di nota.
I vini di Vangelis sono fatti senza l’intervento di mezzi chimici, concimi, diserbanti e antiparassitari nocivi. I vigneti sono inerbiti e l’unico concime (quando serve) è il letame animale. In cantina non si fa uso di controllo della temperatura, non si aggiunge anidrite solforosa e naturalmente i lieviti sono indigeni.

Sempre sul pezzo Ioannis…! 🙂
😉
Ciao Andrea.
Belle foto!! Ciao Viteee 🙂
Grande Niko! Buona serata!
🙂