Il sangue di Dioniso
carico dei frutti del cielo
delle stelle conficcate nel terreno
di nuvole bagnate di alloro
di promesse rispettate
di vento tra i rami di abeti
e pini marittimi
Sacrifici di donne e uomini
alla creatività
alla meraviglia
all’insensatezza del mondo
alla dissolutezza
alla voglia di stupirsi ancora
Nonostante tutto
Agnese
Sangue scuro sgorga dal profondo dei secoli, ferro antico piantato sullo scudo. La forza dell’unione vince ancora; Mavroudi e Limniò, schiena contro schiena, diventano invincibili. Il primo mette la personalità, l’intensità, la forza, la struttura ma anche la dolcezza, lo sguardo attento e profondo; l’altro l’acutezza della lancia, la lama tagliente e la mano di velluto. Il calice si macchia di rosso antico indelebile. Contiene sangue e ferro, terriccio e fuoco, ciliegie nere e more, bosco verde e storia millenaria. Forza morbida e sorsi affilati, nitidi, netti. Brilla nel buio il ferro lucido, e trafigge.. ancora.. ed ancora.. ed ancora…