Alcol: 13%

Ribelle, spinoso, affascinante. Dal cilindro di un vitigno raro (che ancora più raramente lo incontriamo vinificato in purezza), il prestigiatore Jason Ligas tira fuori un coniglio.. ehm, un orso (cosa ancora più difficile), e lo fa con una naturalezza e una maestria sorprendenti. Il sentore di acetone può allontanare parecchi finti curiosi e spianare la strada a chi è davvero in grado di disobbedire ai Comandamenti della Sacra Bibbia del vino. Sacrilegio! (secondo Oxford Languages “deplorevole mancanza di rispetto verso quanto è degno di venerazione” (sic). Ma lo sappiamo che questo è un pazzo, pazzo mondo e il “blasfemo seriale” Jason non si smentisce nemmeno questa volta. Ciliegie e lamponi stravaganti, erbe allucinogene, rose canine mordenti, minerali oscuri, spezie corrucciate, radici sporche di terra del mondo di sotto e tabacco pronto ad essere masticato. Selvaggia acidità, sale sulle ferite, aspra realtà ma anche succosità straordinaria al palato, sorso in costante evoluzione che scorre bene e follia allo stato puro (e pure persistente). 100 e lode.