Alvarinho (100%) – 13%
Nel 2000 Marcial Dorado si sposta dalla sua Galizia al vicino Portogallo, nel Monção, e acquista dei vigneti con la convinzione che le vigne più vecchie rispetto a quelle dela sua terra e il terreno “meno stressato” possano dare dei risultati eccellenti. Sceglie la conduzione biologica per i suoi vigneti, la raccolta dell’uva a mano, l’artigianalità. Le fermentazioni sono lunghe, i lieviti indigeni, le filtrazioni scarse (se non assenti) e la solforosa viene tenuta a livelli bassissimi con la conseguenza che il nostro Vinho Verde, proveniente da viti di 70 anni, è diverso rispetto ai suoi “fratelli”, più ricco, più complesso. Questo Alvarinho, che riposa per un anno sulle fecce, si presenta concentrato e limpido ma con non poche particelle in sospensione, con un colore giallo paglierino tendente al dorato e naso inizialmente chiuso, con intensi sentori di lieviti. Si apre poco alla volta in un ampio ventaglio di profumi che vanno dal lime alla mela, dalla pera all’albicocca, dai fiori bianchi allo zenzero e le erbe aromatiche. L’impronta minerale è notevole sia al naso che in bocca, dove troviamo un vino strutturato e “affilato”, cremoso e intenso, molto lungo e persistente, un vino elegantemente originale.
Grande inchino per I vini portoghesi: a mio avviso meritano! Buon we, 65Luna
Sono d’accordo, ci sono delle bellissime realtà, principalmente piccole e semisconosciute ma di grande valore.
Buon we,
Ioannis.