Macabeu, Garnatxa Negra, Xarel.lo, Garnatxa Blanca, Parellada – 14,7%
“L’unica regola è che non ci sono regole”; le regole della moderna enologia non riguardano Carlos Alonso. La parola chiave, (che va di moda negli ultimi tempi ma che può descrivere meglio di qualsiasi altra questo vino) è “ancestrale”. Dopo ogni sorso, nudo-crudo-anticonvenzionale, mi assale lo stesso pensiero: “devo vedere Els Vilars, voglio conoscere Carlos Alonso”. Color ciliegia e spuma non esuberante per questo Rosat; sentori ferrosi e minerali, compatti, potenti, sfrontati, inondano l’olfatto, lo sorprendono, lo stupiscono. Terra, e poi amarene; vinoso, etereo, con un finale leggermente caramellato. Al palato la freschezza è giusta, il tannino rotondo, il sorso dritto, lungo e particolare, confermando le sensazioni olfattive. Nessuna aratura, nessuna irrigazione. Uso di lieviti indigeni. Niente stabilizzazione, chiarificazione, filtrazione. Niente solfiti. Niente legno ma solo vetro. La terra racconta.