Chenin Blanc (100%) – 12%
Il sole africano splende sopra i calici e distribuisce aureole divine. Una luce accecante pervade i bevitori senzienti, li purifica, manda via ogni loro disturbo fisico, energetico e mentale. Fluttuano leggere le sensazioni, oniricamente ondeggianti: sassi bagnati si asciugano sotto il sole; rivoli succosi di agrumi spaccati rigano guance sorridenti; pere arancioni e pesche verdi si scambiano occhiate significative; resine timide -finalmente- si propongono. E l’acuto arriva (più volte), pungente, a toccare i nervi scoperti e a far spiccare il volo verticale, puro, preciso, liberatorio. Poi, torna l’oscillazione e si odono canti celestiali in lontananza.