Alcol: 13%

Una rarissima varietà a bacca bianca di origine egiziana, il Tsaoùssi (Τσαούσι), provato in un’annata felice per lui come la 2017, diventa protagonista di un assaggio memorabile. Le viti ad alberello ultraottantenni pre-filossera su piede franco, il terreno di calcari marnosi e l’omeodinamica di Vladis Sklavos ci proiettano nel concetto del panpsichismo e nella spontaneità di un nettare straordinario. Oro scuro alchemico alla vista, grande intensità aromatica e prodigiosa concentrazione di frutta candita al naso, agrumi e frutta gialla; miele, fiori di campo, radici, gesso e una ventata di aria marina completano il bouquet. Consistente al palato, ben strutturato, sapido e -in contrasto con la fama del vitigno- freschissimo e decisamente minerale, regala un lungo retrogusto agrumato e si guadagna un posto nel mio cuore.