Vradianò (100%) – 14,8%
Nell’aria c’è il pensiero
e nel pensiero c’è l’aria
Li unisce la rete
rete che non comprime
libera
Le maglie si allargano
e dal cuore glicerico
si espandono
in un infinito di pensiero quantico
Realtà fisica
forte
radicata nel profondo degli abissi
dove quello che pensi sarai
Attento pescatore
o vita o inferno.
Agnese
E’ sparito dai radar enoici per mezzo secolo il Vradianò, per poi ricomparire in grande stile con questa interpretazione magistrale da parte del suo salvatore. 228 bottiglie, una barrique (usata) scarsa, e un vino carico di nostalgia per i tempi che furono e di emozioni per una nuova vita. Si sveglia di soprassalto respirando affannosamente, come se fosse uscito da un incubo, con le idee un po’ confuse; gli serve tempo per regolarizzare il respiro e prendere coscienza del presente. Sembra timido -quasi esile- appena approcciato, ma è un grande errore dare valutazioni affrettate; lo dimostra una progressiva intensificazione di aromi, carattere, sostanza, meraviglia. Ciliegie, mirtilli, lamponi e ribes nero, spezie dolci e piccanti, terra bagnata e funghi ricoperti di foglie, scaglie di corniolo e pane tostato. Glicerico velluto in bocca, in buona compagnia di una bella acidità e del tannino ben dosato, il sorso, abbraccia un corpo medio, ben fatto e voluttuoso, passando insieme lunghi momenti da ricordare per sempre.