Serata di degustazione di vini greci a Firenze organizzata con il patrocinio del Consolato Onorario Greco di Firenze. Sette produttori con 24 etichette e la possibilità di avvicinarsi o conoscere meglio le fatiche dei vignaioli greci e i vitigni autoctoni (e non solo) del Paese.
Fra i bianchi mi ha colpito particolarmente il Prekniarico di Estate Chrisohoou fatto con uve Preknadi, un rarissimo vitigno a bacca bianca di Naoussa. Naoussa è famosa per il suo Xinomavro, la varietà a bacca rossa più nobile della Grecia del Nord, ma non l’unica. Questo Prekniarico nasce su un terreno sabbioso-argilloso e matura per sei mesi in botti di rovere francese. Si presenta con un colore giallo paglierino carico e naso di media intensità e aromi di agrumi, frutta a polpa gialla, frutta secca e una sottile scia burrosa che gli conferisce grande eleganza. In bocca mostra buona freschezza supportata perfettamente dall’alcol; buon volume al palato e grande piacevolezza per un sorso morbido e rotondo, lungo e persistente, che conferma la corrispondenza fra naso e bocca.
Un’altro bianco interessante proviene dall’isola di Santorini, è il Katsanò di Domaine Gavalas che avevo già recensito qui. Molto interessante anche l’Assyrtiko Natural Ferment, fresco e minerale. Altra bella sorpresa è stata la Robola di Cefalonia di Melissinos Winery, un vino dal colore paglierino e dai riflessi verdolini e una esuberante mineralità idrocarburica che fa pensare ad un Riesling. Le erbe aromatiche, i fiori di campo e la pesche bianche completano una paletta di grande finezza. Al palato un sorso equilibrato, fresco e fruttato, con sempre in primo piano gli idrocarburi, regala lunghi momenti di piacere.
Sempre dalla Melissinos Winery, azienda che segue i principi dell’agricoltura biologica, mi sono soffermato su un rosato (Rodino) molto particolare e interessante fatto con uve Robola, Mavrodafni e Goustolidi. Si tratta di un vino dal colore rosato chiaro e delicati sentori di piccoli frutti rossi e un’affumicatura che mi ricorda vagamente i vini georgiani. E’ fresco in bocca, piccante e fruttato, con un finale citrino. Originale.
Se il vitigno nobile del nord della Grecia è lo Xinomavro, il “Re del Sud” e l’Aghiorghitiko; ci sono state varie interpretazioni interessanti di entrambe le varietà nei vini Di Estate Chrisohoou (Xinomavro) e di Domaine Skouras e Palivou Estate (Aghirghitiko). Interessante il Maghikò Vounò 2006 (Montagna Magica) di Nico Lazaridi (Macedonia Orientale), un blend 50-50 di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, fruttato e speziato che “corre” sul velluto. Ricco e maturo, morbido ed elegante. Un bel bere.
Il finale è stato dedicato al Vinsanto di Gavalas, un nettare per palati raffinati che conoscevo già e di cui ho già parlato qui.
E’ stata un’ottima occasione per conoscere i vini greci che è stata coronata da un grande successo con la partecipazione di tantissima gente, operatori del settore e tantissimi appassionati del nettare divino che hanno avuto la possibilità di parlare con alcuni produttori presenti in sala.
Sicuramente una degustazione particolare, mi sembra stiano avvicinandosi da poco nell’universo dei vitigni. Buon we,65Luna
Caro Ioanni grazie che se venuto !!! Il tuo articolo come sempre è fantastico.
Spero che la prossima sarà ancora più riuscita
Lo sarà senz’altro, siamo solo all’inizio!